05/07/2023
“Per qualche albero … in più!”
Le cronache raccontano (ogni giorno ce ne sta una nuova) che ieri è stata presentata alla FAO il progetto FAO Park – Biblioteca Mondiale degli Alberi e dei Fiori.
Cosa ha che vedere con Villa Pamphilj? E’ presto detto.
Siccome questa iniziativa è stata pensata “con l’obiettivo di lanciare un forte messaggio educativo sull’importanza della biodiversità e del ruolo essenziale che le piante hanno per la vita sul nostro pianeta”, il Comune di Roma, coinvolta nel progetto, in accordo con la Sovrintendenza Capitolina e la Soprintendenza di Stato ha scelto un’area di Villa Pamphilj per realizzare un Bosco/Biblioteca mondiale degli Alberi.
Ma dove sarà collocata questa nuova area? Ebbene è stata scelta una zona di 2,5 ettari vicino al Giardino dei Giusti (fin troppo finito nel dimenticatoio) dove verranno messi a dimora circa 200 tra alberi e arbusti che rappresenteranno per provenienza le sette aree continentali. Le piante sono state selezionate congiuntamente dall’Ufficio Alberature del Servizio Giardini e dal Dipartimento Forestazione della FAO che ne curerà la fornitura mentre il Dipartimento Tutela Ambientale si occuperà della loro messa a dimora e della cura.
Si legge dal sito del Comune di Roma che “l’area includerà percorsi educativi e informativi pensati in particolare per scuole e giovani sui temi della sostenibilità, dell’inclusione, ecc. ecc.”
Tutto molto bello… ma permetteteci una piccola nota a margine: al di là delle roboanti frasi di circostanza (di cui spesso manco si conosce il vero significato) quali “biodiversità”, “diseguaglianze ambientali”, “la vita sul nostro pianeta”, ecc. ecc.: qualcuno ha spiegato, detto, raccontato in quale modo questi alberi saranno curati, osservati e monitorati?
No perché francamente già il Giardino dei Giusti è sufficientemente mortificato, vista la totale mancanza di eventi organizzati al suo interno (a parte nella Giornata dei Giusti, da queste parti non si vede mai nessuno), la presenza di alcune pietre danneggiate e scheggiate, il nome scritto male su una di essa ( invece di “Raphael Lemkin” sulla pietra c’è scritto “Rafhael Lemkin”, il tutto ovviamente segnalato più volte): insomma un luogo che invece di essere frequentato preferibilmente da percorsi didattici e visite guidate, è assolutamente la terra di nessuno, nel senso che appunto non ci sta mai nessuno.
Inoltre, proprio per l’importanza dello stesso Giardino dei Giusti, francamente non riteniamo opportuno affiancargli un’altra iniziativa, seppur interessante e lodevole. In sostanza: ma possibile che non si è stato in grado di trovare un altro luogo? Anche all’interno dei 184 ettari di Villa Pamphilj? Il Giardino dei Giusti è un luogo della MEMORIA che deve avere, necessariamente, la sua esclusività, proprio per la sua importanza.
Rammentiamo al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e all’Assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi (visti da queste parti un paio di volte) che Villa Pamphilj ha già una rappresentanza nutrita ed unica, ovvero un patrimonio botanico INTERNAZIONALE voluto dai Principi Doria Pamphilj più di un secolo fa, patrimonio che necessita di una VERA e COSTANTE CURA, cosa che negli ultimi decenni è venuta a mancare e che ha causato: la morte di decine di esemplari di pino falciati dalla Toumeyella parvicornis, per la maggior parte situati presso la Pineta Storica (ripetiamo STORICA, luogo di importantissime battaglie RISORGIMENTALI), di esemplari di palme distrutti dal Punteruolo rosso, di piante di Bosso, scomparse da tutta villa Pamphilj colpite, annientante dalla Piralide senza che NESSUNO, ripetiamo NESSUNO, abbia mai mosso un dito.
Ricordiamo anche, tanto per restare nell’argomento “ambiente”, che Villa Pamphilj é già Zona Speciale di Conservazione (ZSC) classificata come IT6030052: lo avranno chiesto per il progetto di cui sopra, il preventivo ed obbligatorio rilascio della autorizzazione paesaggistica da parte dell’Ente Roma Natura, nonché il rispetto comunque delle misure di conservazione del sito?
Notate bene: siamo sempre felici se vengono piantati dei nuovi alberi, ma pensiamo che la Storia, l’impianto paesistico e paesaggistico di Villa Pamphilj meriti qualcosa di più che iniziative spot.
Qui serve un Piano di Programma e di Utilizzo che preveda, consideri, calcoli in sostanza organizzi la messa in sicurezza del patrimonio storico ambientale, un monitoraggio serio, una manutenzione reale.
Un Piano di Programma che la nostra Associazione, che Paolo Arca in primis ha redatto, condiviso e consegnato a tutte le Amministrazioni degli ultimi anni. Non ultimo consegnato brevi manu allo stesso Sindaco Gualtieri e all’Assessora Alfonsi l’8 marzo del 2022.
Ma chissà che fine gli avranno fatto fare… sicuro nel cestino, come la votazione per il viale dedicato allo stesso Paolo Arca.
Quello che davvero servirebbe. e lo abbiamo chiesto tra gli emendamenti da fare al Regolamento del Verde, è un Curatore incaricato esclusivamente per Villa Pamphilj che abbia quelle competenze, quelle conoscenze, quella cultura che francamente non ci sembra aver intravisto nelle “mosse” fatte ultimamente dal Comune di Roma.
Da queste parti la “sensibilizzazione all’ambiente” lo facciamo tutti i giorni da decenni. Qui quello che manca veramente è del personale esperto che si aggiunga ai nove giardinieri in essere (fin troppo sfruttati) dei mezzi che non si rompano ogni due per tre, una cura ed una attenzione a quello che già esiste… e che non è poco!
Fate un giro nel Giardino del Teatro, guardate il Giardino dei Giusti, osservate la Pineta Storica… altroché!
Qui articolo del Comune di Roma> https://shorturl.at/dezLY
Vai al post FB>https://shorturl.at/mtuRU
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PER LA MODIFICA AL REGOLAMENTO DEL VERDE: https://shorturl.at/jBDTX