Ed ecco il Cocchiere del Diavolo…

Paura ehhhhhhhhhh? Ma no, non dovete. In fondo stiamo parlando di un animaletto piccolo piccolo, che però di certo ha un nome che potrebbe spaventare un pochino.

Il cocchiere del diavolo, o strafilino odoroso, lo abbiamo incontrato per la prima volta a Villa Pamphilj un paio di giorni fa: se ne stava in mezzo al viale con la coda in “alto” a mo’ di stendardo. Lì per lì ci sembrava essere uno scorpione, per questo ha attirato la nostra attenzione. Ed in effetti viene scambiato, proprio per il suo modo di muoversi e di mostrare l’addome inarcato, ad uno scorpione. Ma di scorpioni a villa non ne abbiamo mai visti (e non ci risulta ce ne siano) così come questo curioso insetto.

Il suo nome scientifico è Ocypus olens ed è un coleottero invero abbastanza aggressivo soprattutto con le sue prede, come coleotteri, bruchi, lombrichi, opilioni,… diciamo che ha pochi nemici tra gli insetti soprattutto grazie alle sue mascelle belle potenti.
Una sua caratteristica è che appena si sente minacciato inarca l’addome ponendo la coda in direzione dell’aggressore: non ha il pungiglione in compenso ha delle ghiandole che secernono un liquido odoroso repellente (olens appunto).

Ma perché ha questo nome così curioso? Qui occorre far ricorso a storie e leggende. Una superstizione narra che quando Giuda era in procinto di dare il famoso bacio a Gesù, non trovandolo, abbia chiesto ad alcuni di questi coleotteri dove si trovasse.
A quel punto gli insetti inarcarono l’addome verso una direzione ben precisa, indicando di fatto la via per raggiungere Gesù. Un’altra leggenda gli narra che un esemplare mangiò il torsolo della mela gettata via da Eva… insomma per avere questo nome così spaventoso gliene hanno appioppate di responsabilità!

Questo esserino così vorace lo troviamo nei prati umidi, nei giardini insomma nelle zone ricche di prede. Di solito si aggira nelle ore crepuscolari o notturne: noi lo abbiamo però incontrato a metà mattinata dopo una notte di pioggia intensa. Sembra che gli adulti possano sopravvivere anche per due anni, se riescono a passare l’inverno e il cocchiere che abbiano incontrato l’altro giorno probabilmente è uno di questi.

Certo che a Villa Pamphilj non ci facciamo mancare nulla: di certo non siamo spaventati dal nuovo piccolo conoscente… d’altra parte noi siamo abituati già da tempo all’Arco di Tiradiavoli (l’Arco di Paolo V)… che vuoi che sia avere pure il cocchiere!!!

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Leggi anche:

“Il cocchiere del diavolo”> https://rb.gy/hl3hnd
“L’Arco di Tiradiavoli”> https://rb.gy/kjdt3l

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