Per i pini … la battaglia continua.


15/02/2023

Per i pini … la battaglia continua.



La sfida è quella di contenere la diffusione della Toumeyella parvicornis, arrivata in Italia nel 2018 e diventata vero flagello dei nostri pini, sia di quelli di Villa Pamphilj, ma anche del resto della Città.
Da qualche anno sono stati messi in campo alcuni interventi utilizzando il metodo endoterapico con l’abamectina, l’insetticida in grado di contrastare il parassita.
Lo scorso 8 febbraio c’è stata una commissione ambiente del Comune di Roma ad hoc nella quale si è fatto il punto della situazione. Ebbene dal novembre 2020 a dicembre 2022 sono stati trattati circa 50 mila pini. Nel 2021 in città sono stati trattati 3.235 pini grazie all’appalto legato all’accordo quadro della cura del verde, 2022 invece sempre con lo stesso appalto sono stati trattati altri 38.205 pini.
Nel biennio 2020-2021, con un secondo appalto gli interventi effettuati sono stati in tutto 10.345.
Quindi il totale dei pini a cui è stata iniettato il prodotto che contrasta la cocciniglia tartaruga, sono stati ben 51.785. In pratica tutti gli esemplari di Pinus pinea situati su aree di proprietà comunale, hanno ricevuto un trattamento. Il costo totale dell’operazione è stato di 5 milioni di euro.
Ma qual è la stagione migliore per fare i trattamenti? Per prima cosa occorre dire che i trattamenti messi in campo contro il parassita hanno dato risultati a volte differenti: ogni pino ha una storia a sé e naturalmente anche il trattamento può avere efficacia in un modo piuttosto che in un altro.
Il prodotto iniettato raggiunge la chioma attraverso la linfa e permane per dei periodi che sono variabili sia a secondo del metodo utilizzato per farlo arrivare (sacche, siringhe, arborjet) sia secondo le temperature stagionali: infatti in inverno il prodotto sulla chioma resta più a lungo mentre con il caldo ha una durata inferiore. Ma lo stesso prodotto è maggiormente efficace quando la cocciniglia è in attività, quindi le condizioni migliori per dare l’avvio ai trattamenti sono i mesi di aprile e di maggio.
Per poter però valutare come e quando intervenire con un secondo trattamento occorre monitorare le piante trattate: solitamente nel primo trattamento vengono eliminate l’80/90% di cocciniglie. Il problema però è che il 10% di esemplari rimasti si possono ovviamente riprodurre e se consideriamo che ogni femmina adulta può arrivare a fare circa 300 uova e dare quindi vita a nuove generazioni di insetti, il problema di fatto permane.
E’ quindi molto importante monitorare lo stato delle cose, solo in questo modo si può valutare se e quando è il caso di intervenire con un secondo trattamento.
Qui la Commissione Ambiente dell’8 febbraio: shorturl.at/efFR7
Vai al post FB>shorturl.at/hsvG4
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