La NON sicurezza delle ville storiche


05/01/2022

La NON sicurezza delle ville storiche



La NON sicurezza delle ville storiche: ora che sono stati presentati una denuncia e stilato un’identikit, cortesemente…basta chiacchiere fumose!
Ad una decina di giorni dall’aggressione subita lunedì 27 dicembre a ridosso dell’area giochi di Donna Olimpia, la runner che ne è stata vittima si è recata dai Carabinieri ed ha dettagliato, in una formale denuncia, quanto accaduto.
Per questo, mentre ribadiamo a lei ed alla sua famiglia la nostra solidarietà, sollecitiamo CHI DEVE (non chi indaga) a metter da parte la solita sequela di sciocche ed impraticabili promesse e impegnarsi a risolvere, una volta per tutte, l’insicurezza che QUOTIDIANAMENTE incombe su tante aree pubbliche, in particolare sulle aree Verdi e sulle ville storiche.
Prova ne sia un’aggressione a villa Gordiani citata nell’articolo pubblicato oggi sul quotidiano “il Messaggero” da Alessia Marani, ma anche i furti in auto, i borseggi, i giri di prostituzione maschile e femminile, lo spaccio e l’abbandono di siringhe, i vandalismi seriali contro il Patrimonio storico ed ambientale segnalati in tutte le zone dove Amministrazione Capitolina, Prefettura e Procura stentano a pianificare interventi concreti e realmente efficaci.
A villa Doria Pamphilj, la nostra associazione li DOCUMENTA e li DENUNCIA da anni, senza ottenerne alcun riscontro, anzi, al loro posto…
– scuotimenti di testa e spallucce alzate (mentre il sindaco Marino prendeva nota di quanto segnalavamo, l’allora presidente del XII Municipio e un consigliere comunale eletto in zona lo commentavano con smorfie divertite ed incredule…ne conserviamo ancora il video);
– relazioni di comandanti del XII Gruppo Polizia Locale che negano l’esistenza di un giro di prostituzione maschile all’interno della villa;
– sporadicità degli interventi richiesti per la rimozione di siringhe (Donna Olimpia è una delle 30 piazze di spaccio principali della nostra Città), profilattici e quant’altro pericoloso per la Salute Pubblica;
– inaugurazioni di FINTI presidi fissi per le Forze dell’ordine (Polizia Roma Capitale e Corpo Forestale dello Stato);
– passerelle di personale e di mezzi (ciclisti della Polizia di Stato e della Polizia Locale, reparti a cavallo di tutti i tipi, Protezione Civile con drone) che oltre ad essere mostrati, a mostrarsi e a prendersi un caffè al Vivibistrot, non hanno mai concluso nulla;
– millantatori e mitomani alla testa di agenti e militari (l’Amministrazione Capitolina deve ancora spiegare a che titolo) alla scoperta di quanto già DOCUMENTATO e DENUNCIATO dall’Associazione per Villa Pamphilj o di quanto INVENTATO per attribuirsi poi un ruolo da difensori della Legalità e di vittime della “malamministrazione organizzata”.
Una presa per i fondelli, pericolosa e “multi-partisan”.
Come lo sono le tanto invocate telecamere, che già ci sono (casino del Bel Respiro; area serre ottocentesche/villa Vecchia/ casale dei Cedrati; area casale di Giovio; sedi ANFFAS) o che c’erano ovunque (ogni struttura restaurata con i fondi del Grande Giubileo del 2000 ne era munita): mai utilizzate… perché una telecamera non è un monitor come quelli all’ingresso dei Ministeri (controllo in tempo reale) ma le loro registrazioni, cancellate dopo qualche giorno vengono effettuate da società e sedi che non sono spesso, neanche nella nostra Regione.
E se nessuno si accorge di un danno, di un reato.. SE NESSUNO SI RECA, NELL’IMMEDIATO A PRESENTARE UNA DENUNCIA, se nessuno di coloro che ne hanno titolo presenta formale richiesta di acquisizione prove…le telecamere rimangono chiacchiere da gruppo su Facebook, per consiglieri comunali, imprenditori del settore, amministrazioni appaltatrici benevole (le inutili telecamere sulle serre ottocentesche e sul casale di Giovio ci sono costate 35.000 euro).
Cosa serve?
Una puntuale conoscenza dei luoghi e di quanto vi avviene, briefing periodici, mappe ed una segnaletica aggiornata, personale di pattuglia in borghese, magistrati ricettivi di quanto gli viene trasmesso, un presidio fisso…sì, ma aperto, interforze (Polizia di Stato, Carabinieri, associazioni d’Arma, Polizia Locale, Protezione Civile), dotato di linee telefoniche e internet, biciclette elettriche e non, un ricovero per i cavalli (abbiamo spiegato già come la modalità dell’attuale impiego sia limitata anche per ragioni logistiche) a cui ogni segnalazione possa giungere in tempo reale e, in tempi congrui, avviato ogni intervento.
E telecamere…sì, ma su via Leone XIII e su via Aurelia Antica dove i proprietari dei veicoli possano farci affidamento e recarsi, in caso di necessità, a farne chiedere la registrazione nel presidio fisso appena descritto.
Ma prima di tutto questo, servono scelte politiche ed amministrative serie: gli appelli su Facebook, le dichiarazioni di improbabili ex consiglieri di opposizione o di consiglieri comunali che oltre alle telecamere, indicano nell’apertura di bar e ristoranti (affidati ad amici e sodali come già avvenuto) una garanzia di sicurezza, le ronde della Destra, le passeggiatine della Sinistra radical chic monteverdina e l’omertà di chi voleva cambiare tutto…SCELTE SERIE, NON SONO.
Da trent’anni noi cittadini, noi associazioni, noi frequentatori, noi ville storiche e villa Doria Pamphilj… noi Città di Roma stiamo aspettando quelle scelte…dunque, cortesemente, basta chiacchiere fumose!
Anche per rispetto nei confronti di chi, dieci giorni fa, ne ha subito le conseguenze!
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