Tutto è cambiato.

Abbiamo voluto aspettare un paio di giorni prima di scrivere questo post. Troppo dolore e shock, la morte di una bambina e di una giovane donna non valgono certo qualche click sui social.

Certo per noi dell’Associazione per Villa Pamphilj, che conosciamo ogni anfratto della villa, che siamo passati nei luoghi dei ritrovamenti decine e decine di volte, forse anche centinaia, è un colpo al cuore. Parliamo di posti conosciutissimi, che abbiamo individuato subito, dalle foto pubblicate sui giornali. Luoghi che il destino ha voluto che non frequentassimo da qualche settimana.

Il primo è davvero a pochissimi metri da via Vittoria Nenni, il viale che di fatto all’interno di Villa Pamphilj. Da lì ci passa di tutto, runner, cani sciolti e legati, camminatori, mamme con bambini. Il quel punto c’è una sorta di sentierino che porta poi direttamente alla Fontana del Giglio. E’ una stradina usata da molti frequentatori che negli ultimi mesi è stato interrotto da rami ed alberelli caduti con le forti piogge. Per questo se si vuole “tagliare” comunque da lì, venendo sempre da Via Vittoria Nenni, si deve girare un po’ sulla sinistra e riprendere poi la collinetta e scendere sul viale sottostante, viale 8 Marzo Festa delle Donne.

La donna invece è stata rinvenuta poco lontano dall’ingresso di via Leone XIII n.74. Lo abbiamo capito da una foto riportata dai giornali: un sacco nero circondato dagli oleandri.

Questo è un punto a noi noto e di cui abbiamo parlato più volte, perché è utilizzato come bagno en plein air. Una zona degradata da anni da chi ogni domenica si riunisce lasciando dietro di sé immondizia, bottiglie di vetro, tappi incastonati nel terreno, un luogo per il quale abbiamo fatto decine e decine segnalazioni, foto, articoli… ma qualcuno ha mai fatto qualcosa?

Ancora… da quanto tempo la nostra Associazione chiede maggiori controlli, mirati e non solo sui viali, ma nei sentieri più defilati magari a piedi, in bicicletta o a cavallo?

Da quanto tempo segnaliamo, i luoghi violati da sporcizia e degrado, i resti dei fuochi accesi, la prostituzione maschile, i varchi aperti, le difficoltà degli animali selvatici e tanto tanto altro?

Da quanto tempo chiediamo il ripristino dei custodi, emblema di puntualità, precisione, sicurezza e soprattutto primo presidio dentro Villa Pamphilj?

Villa Pamphilj di certo non è immune alle brutture del mondo, perché Villa Pamphilj è Roma e quindi tutto quello che ne consegue. Non possiamo pensarla come un luogo immacolato perché di certo è impossibile monitorare e “sorvegliare” tutto, ma è possibile intervenire laddove ci sono denunce, segnalazioni e non parliamo solo delle nostre, ma anche di tanti altri frequentatori. Ecco in futuro ci aspettiamo “almeno” questo.

Anzi chiediamo fortemente “almeno” questo.

Quanto accaduto nei giorni scorsi è di una gravità così assoluta, che l’unica cosa che possiamo fare è aiutare, se possibile, le Forze dell’Ordine: se qualcuno quindi ha notizie, anche ritenute marginali, le comunichi subito, perché ogni minuto è prezioso.

Da parte nostra continueremo, come potremo nella nostra opera di tutela e salvaguardia, con la consapevolezza che nulla sarà più come prima: qualcosa è cambiato, e non è Villa Pamphilj.

E’ la leggerezza del nostro sguardo quando si poserà lì, tra quei cespugli, dove l’anima di due creature innocenti è volata via.

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